Si chiama Blue Whale Challenge (la Sfida della Balena Blu) il gioco che plasma le menti dei teenager e li porta al suicidio.
Le Iene ci hanno fatto un servizio che è andato in onda lo scorso 14 maggio: sono andati fino in Russia ad intervistare due mamme che qualche tempo fa hanno perso le loro rispettive figlie adolescenti. In Russia perché, a quanto pare, è lì che il terribile gioco ha avuto origine e che ha già fatto oltre 150 vittime, tutte tra i 9 e i 17 anni.
IL MECCANISMO DEL GIOCO
Il Blue Whale è un macabro gioco che nasce circa una paio di anni fa sul web. Si serve infatti di chat e di social network per arrivare a bambini e adolescenti. I curatori, così sono chiamati coloro che reclutano le giovanissime vittime, incoraggiano i ragazzi a prendere parte al gioco seguendo una regola al giorno per 50 giorni. L’ultima di queste consiste nel suicidarsi, gettandosi dall’edificio più alto del luogo dove si vive. Ma se questo già suona raccapricciante, il dettaglio finale è del tutto sconvolgente: l’intero suicidio va documentato, quindi filmato da qualcuno che assiste all’intera scena.
LE AGGHIACCIANTI REGOLE
Le regole da rispettare sono pazzesche e non hanno alcun senso: dal procurarsi ferite con delle lamette per punirsi, ad alzarsi ripetutamente alle 4,20 del mattino per ascoltare musica deprimente, guardare film horror, video psichedelici inviati dal curatore o raggiungere un posto che viene loro suggerito come il tetto di un edificio, una stazione ferroviaria o un ponte. E poi ancora tagliarsi il labbro, procurarsi dolore facendosi volontariamente del male e altre prove misteriose che vengono rivelate alle “balene” (le vittime del gioco) di volta in volta. L’ultimo giorno la prova più agghiacciante: quella di salire sul tetto dell’edificio più alto della zona, saltare nel vuoto e quindi suicidarsi. Il tutto però deve essere ripreso da qualcun altro che possa, appunto, documentare il folle gesto.
IL PERCHÉ DEL NOME
Anche se non si hanno certezze, pare che la scelta del nome del gioco Blue Whale faccia riferimento allo spiaggiamento delle balene: questi cetacei, lasciandosi andare a riva, trovano la morte.
L’IDEATORE DELL’INCUBO
A dare il via a questo orribile gioco sembrerebbe essere stato Philipp Budeikin, un ex studente di psicologia di origini russe poco più che ventenne. Il ragazzo, che è stato arrestato nel novembre del 2016 con l’accusa di aver spinto al suicidio almeno 15 adolescenti, non ha mai dimostrato pentimento: «Ci sono persone e scarti biologici», ha detto, «io selezionavo quelli più manipolabili. Quelli che avrebbero fatto solo danni a loro stessi e alla società. Li ho spinti al suicidio. Li ho fatti morire, ma loro erano felici di farlo.»
VITE SPRECATE
Tra le numerose vittime in giro per il mondo, ci sono anche le seguenti:
• Russia, novembre 2015: al 50esimo giorno del gioco, la 17enne Rina Palenkova muore decapitata dopo essersi sdraiata sulle rotaie della ferrovia;
• Russia, febbraio 2017: Yulia Konstantinova, 15 anni, muore gettandosi dal tetto di un edificio; poco dopo anche Veronika Volkova, 16 anni, ripeterà lo stesso gesto;
• Grecia, maggio 2017: dopo l’inspiegabile suicidio di una 14enne, le cui generalità non sono state rivelate, i genitori della ragazza hanno scoperto che aveva partecipato all’assurdo gioco.
• Italia, febbraio 2017: sembra essere un 15enne di Livorno la prima vittima italiana di questo folle gioco. Il ragazzo si è gettato dal tetto di un edificio.
VIDEO CONTRO
IL SERVIZIO DE “LE IENE”
Per vedere il servizio di Matteo Viviani de Le Iene andato in onda su Italia 1 lo scorso 14 maggio clicca qui
I CONSIGLI DELLA POLIZIA POSTALE
Per i genitori:
• Fate attenzione ai vostri ragazzi: ai loro cambiamenti di rendimento scolastico, di socializzazione e sonno;
• dialogate con i ragazzi e parlate anche di questo fenomeno;
• se sospettate che vostro figlio abbia a che fare con il Blue Whale Challenge parlate senza esprimere giudizi, senza drammatizzare ma nemmeno sminuire;
• se vostro figlio vi dice che c’è un loro compagno che partecipa alla sfida, non perdete tempo e comunicatelo ai genitori del ragazzo o, se non avete confidenza con la famiglia, rivolgetevi alla scuola;
• se non siete in grado di identificare con certezza il ragazzo in pericolo rivolgetevi alla Polizia o segnalatelo al sito wwww.commissariatodips.it.
Per i ragazzi:
• La vita è un bene prezioso, nessuna sfida con uno sconosciuto può metterne il discussione il valore. Segnala chi cerca di indurti a fare del male, a compiere autolesionismo, ad uccidere animali, a rinunciare alla vita;
• anche se sei stato obbligato a compiere alcuni passi del gioco Blue Whale non sei obbligato a proseguire. Anzi parlane con qualcuno, fatti aiutare. Chi ti chiede di eseguire queste prove vuole solo dimostrare che ha potere su di te;
• se conosci qualcuno che dice di essere una “balena” parlane con un adulto: potrebbe essere vittima di una manipolazione psicologica;
• se qualcuno ti ha confessato di essere un “curatore” per la Blue Whale tieni presente che potrebbe “reclutare” altri bambini e ragazzi. Parlane con qualcuno di cui ti fidi e rivela subito la sua identità;
• se ti hanno aggiunto a gruppi Whatsapp, Facebook, Istagram, Twitter o altri social che parlano delle regole della Blue Whale parlane con i tuoi genitori o segnalalo subito su www.commissariatodips.it
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Questa storia è raccapricciante. Fare i genitori è molto difficile. Più stai vicino a questi ragazzi e più si chiudono a riccio e dai loro solo fastidio. Temi la droga, temi il bullismo ma che addirittura un semplice gioco possa indurre al suicidio è assurdo. Ciao e teniamoci stretti stretti i ns figli.
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