Pokémon GO è l’applicazione sviluppata da Niantic in collaborazione con The Pokémon Company che durante l’estate 2016 è approdata in Italia invadendo i cellulari di tutto il mondo.
Un successo senza pari che tuttavia ha ricevuto molte critiche.
“I giovani entrano in strutture non consone, la gente guida giocando, una moda, l’ennesimo videogioco che rimbambisce le masse”.
La realtà è che gli imbecilli sono sempre esistiti e sempre esisteranno, il gioco probabilmente li mette solo un po’ più in luce. Gli incidenti avvengono ogni giorno perché le persone guidano utilizzando Facebook, WhatsApp e altri social, la colpa non è certamente del titolo di Niantic.
Dopotutto, Pokémon GO è semplicemente stato preso di mira dai media in quanto moda del momento, nonché applicazione regina indiscussa del 2016. Lo affermano i molteplici record di vendite infranti in pochi mesi e la vittoria dell’ambito premio Drago d’Oro 2017.
A mio modo di vedere, Pokémon GO è una vera rivoluzione silenziosa
Per prima cosa (e non da poco), si tratta di un titolo che si gioca all’esterno, costringendo i nostri ragazzi e uscire di casa e a camminare il più possibile, in secondo luogo è gratuito e non è violento, in terzo luogo è un gioco adatto a persone di tutte le età e, infine, un’esperienza videoludica che unisce le persone.
Secondo diversi studi effettuati da Microsoft Research, l’applicazione ha causato un rilevante aumento di attività fisica anche tra i giocatori sovrappeso e gli anziani, portando di conseguenza molteplici benefici alla salute.
Per strada ti fermano i ragazzini, felicemente stupiti di vedere un adulto che gioca e ti consigliano dove andare o dove non andare, ti chiedono a che livello sei e se hai già il tal Pokémon. Personalmente ho conosciuto molte persone giocando a Pokémon GO e questi incontri fortuiti hanno reso le sere della scorsa estate molto diverse e divertenti.
Una moda, senz’altro, che per molti è passata in un attimo, ma considerando i programmi che spesso accompagnano le serate dei giovani d’oggi, benvenga un videogioco innocente, colorato e di relazione tra i giocatori.
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