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Partorire in UK – Capitolo II

Nell’ultimo articolo vi avevo lasciate con il dubbio riguardante la struttura da me scelta per il parto.

Ebbene, come già accennato, qui in UK le cose funzionano in maniera differente rispetto all’Italia. L’approccio alla gravidanza e al parto è diverso e la libertà di scelta data alla donna è, sicuramente, maggiore. Questo provoca un effetto di disorientamento a noi donne, soprattutto se veniamo da Paesi diversi e siamo abituate ad approcci dissimili!

Nello stilare il mio “birth plan”, la midwife mi aveva illustrato le differenze tra le varie strutture dove partorire affinché avessi potuto prendere una decisione ponderata. Anche in questo caso la scelta del tipo di struttura dipende dalle circostanze che si verificano durante il travaglio, dal tuo bisogno, dai rischi e da dove vivi. Tutto può cambiare e bisogna essere pronti a tutto.

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Le scelte sono principalmente tre. Vediamole insieme:

OSPEDALE: scelta classica e obbligatoria per le donne con problemi di salute o con gravidanze a rischio. La donna sarà seguita durante il parto dalle midwife; i medici e gli anestesisti interverranno solo nel caso di necessità. Sono presenti tutti i tipi di analgesici disponibili, inclusa l’epidurale ed è possibile richiedere una stanza privata a pagamento per il post parto. Il prezzo che mi era stato dato era di £90 a notte, ma varia in base all’ospedale.
BIRTH CENTRE O MIDWIFERY UNIT: possono essere collocati all’interno dell’ospedale oppure completamente separati. Il birth centre è sicuramente un luogo più familiare e confortevole dell’ospedale. Si può partorire in queste strutture solo se la nascita avviene tra la 37esima e la 42esima settimana e la gravidanza è stata a basso rischio. Si avrà a disposizione una camera privata con bagno e la vasca per il parto in acqua. Il papà potrà fermarsi a dormire in camera con la mamma e il piccolo. Non essendoci dottori, l’epidurale non è disponibile e il parto sarà naturale.
La permanenza obbligatoria va dalle 24 alle 48 ore ma, nel caso in cui si ritenga necessario, la degenza può essere estesa.
È stato accertato che le donne che partoriscono al birth centre sono meno a rischio di un parto strumentale, cioè con l’utilizzo di ventose o pinze.
A CASA: non è consigliato se stai avendo il primo figlio, ma per bimbi successivi è considerato sicuro tanto quanto il parto in ospedale o birth centre. È possibile partorire in questo modo solo se la gravidanza è a basso rischio. E solo se il parto non è gemellare o se il bambino è in posizione cefalica.
In Inghilterra e in Galles il 2.3% delle donne decide di partorire in casa.
In questo caso una midwife ti aiuterà durante il parto e, nel caso in cui ci siano delle complicazioni, procederà con l’organizzazione del trasferimento in ospedale.
Da tenere presente che nemmeno in questo caso è disponibile l’epidurale, ma tra i vantaggi del parto in casa c’è il fatto di essere nel tuo ambiente familiare che permette il rilassamento più veloce.
La midwife può anche portare con sé una piscina gonfiabile nel caso in cui si voglia partorire in acqua.
Io, dopo vari consigli, ho optato per il birth centre.
Ho deciso, quindi, di andare a visitare quello vicino a casa mia. Il centro era molto bello e le midwifes gentili e premurose. L’unico problema era che, nel caso di complicazione durante il parto, sarei stata trasferita in un ospedale diverso da quello dal quale avevo ricevuto le cure precedenti.
Ospedale pessimo nel quale non avevo nessuna intenzione di mettere piede!

IMG_1497.JPGIl cerchio si stava stringendo, non avevo più molta scelta e dovevo considerare la distanza da casa mia.
Zhara, la mia midwife, mi aveva spiegato che all’interno del Royal London Hospital stavano costruendo una midwifery unit, che sarebbe stata inaugurata a fine luglio e per il momento il birth centre di riferimento era il Barkantine di Canary Wharf. La mia data presunta del parto era l’8 luglio…non avevo molto scelta.

Canary Wharf la conoscevo bene. Per ben due anni avevamo vissuto lì, precisamente di fronte al birth centre!
Era un segno del destino.

Prendiamo appuntamento e andiamo a visitare la clinica. Veniamo accolti da una midwife che ci fa fare un tour del centro, mostrandoci le stanze e l’attrezzatura a disposizione. Ci viene spiegato che solo se la mia gravidanza è “low risk” verrò ammessa al birth centre e che, successivamente, sarebbe stata fissata una visita alla 36 settimana di gravidanza per valutare le mie condizioni e quelle del bambino. Nel caso di emergenza sarei stata trasferita nell’immediato in ambulanza al Royal London Hospital, raggiungibile in 7 minuti.

Il centro era bellissimo! Ogni stanza, oltre ad avere il bagno, era fornita di letto matrimoniale, piscina per il parto, divano, televisione e uno svariato numero di oggetti da utilizzare durante il travaglio come ad esempio la palla. Non è finita qui… ogni stanza aveva una terrazza privata con tavolo e sedie. Un sogno! Usciti da lì avevamo già deciso. Quello era il luogo dove sarebbe nato nostro figlio.

Al Barkantine, come negli altri birth centre, offrono dei workshop riguardanti la “active birth”, il parto in acqua e l’allattamento. Inoltre c’è supporto telefonico h24 e le midwives del centro sono esperte in “active birthing techniques” e “hypnobirthing”. Quest’ultima è una tecnica di rilassamento che ti permette di vivere il parto in un’atmosfera di calma e relax, libera dalla tensione e dalla paura che rendono i muscoli del corpo contratti e gli impediscono di lavorare come dovrebbero secondo natura. È un vero e proprio programma di educazione al parto che ti insegna tecniche di auto ipnosi, rilassamento e respirazione che ti permetteranno di vivere l’esperienza di un parto migliore.

L'”active birth” racchiude, invece, il pensiero britannico del parto: la donna non è confinata a letto ma è libera di muoversi durante il travaglio e partorire in maniera spontanea in una posizione a sua scelta, conformemente all’istinto primordiale del parto. Questo istinto viene perfezionato durante la gravidanza ,ma vengono forniti dei corsi di preparazione per i futuri genitori per aiutarli a prendere confidenza con le varie tecniche utilizzate.
Ebbene sì cari papà, avete capito bene!
L’uomo in UK non rimane passivo durante il parto, ma viene messo a lavorare! Le midwives lo guidano durante il travaglio suggerendo manovre e varie forme di aiuto da mettere in atto per cercare di rilassare la compagna.

L’unica cosa che mi ha preoccupato fino alla prima contrazione era la distanza. Questo centro distava solo 15 minuti in macchina da casa mia, ma non avendo la macchina, sarei dovuta andare in taxi e con il traffico dell’ora di punta avrei potuto impiegare anche un’ora ad arrivare. Dovevo solo sperare di partorire di notte oppure durante il weekend

Per fortuna la prima contrazione è arrivata alle 5 di un lunedì mattina. Subito chiamai il centro e, quando le contrazioni arrivarono ad essere ad un intervallo di 5 minuti, mi chiesero di andare lì per il primo controllo.
Dopo avermi assegnato una stanza mi hanno lasciata tranquilla e ogni ora e mezza mi visitavano. Nel momento in cui sono entrata in travaglio due midwives erano sempre presenti all’interno della stanza e solo una di loro poteva uscire a tratti. Al momento del parto 5 di loro erano lì ad aiutarmi ed incoraggiarmi.

Da qui in poi la via è stata tumultuosa, ma tutto è andato per il meglio e alle 7:15 di sera, dopo ben 14 ore di travaglio, è nato Oliver!

IMG_1498.JPGLe mie midwives sono state eccezionali, sia durante che dopo il parto, dandomi conforto e consigli in qualsiasi situazione fino al compimento del terzo mese di Oliver.

È stata un’esperienza indimenticabile che, se potessi tornare indietro, rifarei. Forse, la prossima volta, proverei l’epidurale!

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