Quando ero bambina, volevo fare la ballerina di danza classica, non avevo dubbi. Guardavo interminabili balletti in televisione, vagavo per casa sulle punte, ho seguito vari corsi di ballo e comperato libri con adorabili bambine in tutù e scarpette rosa che dicevano “Sarò ballerina”.
Ma poi ad un certo punto si è trattato di fare sul serio e mia madre ha fatto di tutto per farmi desistere, a oggi menomale, non ho il fisico per fare la ballerina e non lo avevo nemmeno prima, troppo formosa, nonostante prima fossi magra.
Quando ho avuto una figlia femmina, una piccola parte di me, ha sperato che avrebbe fatto danza classica, chissà forse sarebbe arrivata dove io non ero arrivata ma non ho mai detto nulla in proposito, lasciandole scegliere sempre la sua strada. E lei ha fatto tutto tranne danza classica. Questo per dire che spesso vedo mamme e papà che spingono furiosamente sui propri figli, perché diventino quello che loro non sono stati capaci d’essere.
Nei casi più serrati, non nego, ne escono i campioni quelli veri, ma in mezzo c’è un mare di ragazzini che si perdono, si spezzano, dietro sogni che non sono i loro e che ad un certo punto della vita diventano incubi.
A volte, inizialmente, il bambino è felice di essere indirizzato dal genitore perché gioisce dei complimenti, dell’orgoglio del genitore, ma poi entrano gli insuccessi o semplicemente la crescita personale dell’individuo che porta altrove e qui si creano crepe insanabili.
Non mettete sogni sui vostri figli, poiché loro avranno i loro di sogni da realizzare e siate così forti da accompagnarli in questo tragitto, incoraggiateli, siatene orgogliosi, qualsiasi scelta facciano, poiché questa e solo questa sarà la strada per la loro felicità.
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