Mostrare sé stessi, la propria vita, i propri viaggi, i propri interessi e in alcuni casi anche le proprie passioni è molto più semplice da quando i social network sono entrati nelle nostre vite.
Condividere è la parola d’ordine!
Oggi COMPOSURE ospita una delle ragazze che ha deciso di condividere con il mondo, attraverso la rete, quello che è il suo amore più grande, il cucito. Parliamo di Carla, alias “la ragazza dello Sputnik” una siciliana doc che ha conquistato il mondo dell’ handmade con le sue bellissime borse, realizzate con l’aiuto della sua fedelissima, inseparabile e oserei dire instancabile macchina da cucire.
Carla ha risposto alle nostre domande, aprendoci le porte del suo cuore, del suo laboratorio e della sua vita.
Iniziamo con una domanda semplice semplice. Chi è Carla?
«Sono una vera chiacchierona ma quando mi chiedono di presentarmi faccio sempre un po’ fatica. Ho 33 anni (ancora per pochi giorni) e sono nata e vivo in Sicilia. Mi sono laureata in archeologia dopo un percorso universitario un po’ incerto, che mi ha vista vagare di facoltà in facoltà prima di scoprire la mia grande passione per il mondo antico. La vita però mi ha riservato delle strane sorprese e cosi, dopo la laurea, ho intrapreso una strada del tutto inaspettata e ad oggi son già quasi 5 anni che faccio l’artigiana. Ho un piccolo brand- La Ragazza dello Sputnik- di accessori, prevalentemente da donna, interamente realizzati a mano che vendo su uno shop online. Mi occupo personalmente di tutte le fasi creative che contribuiscono alla realizzazione dei miei prodotti: disegno i modelli, seleziono i materiali con cui realizzarli, li cucio, curo il packaging e le spedizioni, gestisco il mio shop online e curo i contatti con i clienti. Quando ho iniziato a cucire avevo già un lavoro part time che mi aveva aiutato a mantenermi durante l’università, ma ben presto mi sono licenziata e mi sono concessa la possibilità di credere nel mio progetto artigianale e di dedicarmi a quello come unica attività remunerativa e ad oggi posso dire di aver preso la giusta decisione. La Ragazza dello Sputnik è il mio lavoro ma principalmente la mia passione più grande e il mio progetto di vita. Mi sento privilegiata a poter vivere di ciò che amo e metto tutte le mie energie perché ogni cosa funzioni al meglio. Vivo in una piccola mansardina sul mare, che divido con la mia gatta Teti e il mio cane Nina, dove ho dedicato una grande stanza al mio laboratorio e dove ogni mia creazione prende vita. La mia casetta è il mio posto felice nel mondo. Fortunatamente lavorando online mi posso concedere il lusso di restare qui, nonostante non si possa negare che la Sicilia sia un po’ fuori mano rispetto a certi circuiti creativi che mi piacerebbe poter frequentare. Grazie ai social però sono riuscita ad abbattere molte distanze ed a trovare un ottimo equilibrio lavorativo. I social, poi, sono la mia vetrina sul mondo, il luogo attraverso cui faccio conoscere me stessa e le mie creazioni. Amo Instagram e, senza alcuna vergogna, confesso di esserne un po’ dipendente ma non al punto di abusarne e di sacrificare la vita reale per quella virtuale».
Come hai pensato al nome “la ragazza dello Sputnik”? Raccontaci la storia che c’è dietro a questa scelta così singolare.
«”La ragazza dello Sputnik” è il titolo di un libro di un autore giapponese contemporaneo, Haruki Murakami, che parla dell’amore tra due persone che si attraggono e si girano intorno come un satellite fa col suo pianeta. Quando da adolescente lessi il libro, rimasi molto colpita da questa immagine. Gravitare intorno a qualcosa o qualcuno e impegnarsi per poterlo conquistare costituisce una gioia più grande della stessa conquista e cosi, al momento di scegliere un nome per la mia attività, pensai che questo concetto si sposasse perfettamente con la mia personale visione dell’atto di creare, di inseguire un’idea per darle forma.Il momento in cui concepisco un nuovo progetto nella mia mente e mi prefiguro il modo in cui lo realizzerò è senza dubbio il più eccitante e adrenalinico di tutti quelli che lo seguono.E poi, diciamolo, vivo un pò con la testa tra le nuvole, quale nome poteva essere più adatto??»
Qual è stato il percorso che ti ha portato ad appassionarti al mondo del cucito?
«Ho cominciato a cucire per caso e un po’ per gioco. All’inizio volevo solo realizzare qualche regalino di Natale in feltro per le mie amiche ma è bastato davvero pochissimo per capire che prendere l’ago in mano è stata la svolta più grande di tutta la mia vita. Da quel momento non ho mai smesso neppure per un giorno».
Cerchi di tenere sempre fornito il tuo shop online, ma sopratutto inventi sempre qualcosa di nuovo per sorprendere le tue clienti. Dove riesci a trovare continuamente nuovi stimoli e ispirazioni?
«Mi sono presto resa conto che cucire non solo mi piaceva, ma ero anche dotata di una grande predisposizione naturale. Quando accendo la macchina da cucire, mi si affolla la mente di idee ed entusiasmo ed i progetti prendono vita quasi senza che io me ne accorga. Non saprei dirti a cosa mi ispiro e da dove traggo spunti per i miei lavori, ma certamente sono consapevole del fatto che la mia terra abbia un ruolo fondamentale».
Sui tuo social si vede poco della tua vita privata, ma basta a far capire quanto sei legata alla tua terra, la Sicilia. Vivresti mai in un posto diverso?
«Vivo di fronte al mare, baciata dal sole e circondata da natura, bellezza e cultura…come potrebbe non stimolarmi tutto questo?? Quando ero più piccola ho spesso progettato di trasferirmi altrove…ero attratta dalle grandi capitali europee, sognavo Londra, Berlino… Oggi invece è in Sicilia che io vedo la mia vita e il mio futuro, non riesco ad immaginarmi altrove, lontana da qui».
Com’è nata questa collaborazione con la famosa ditta produttrice di macchine da cucire “Janome” ?
«La mia esperienza con Janome nasce ormai quasi un anno fa ed in modo del tutto diverso dalla forma che ha preso oggi. Inizialmente fui scelta per far parte di un progetto (JanoMè) rivolto alle giovani che vogliono approcciarsi in modo professionale al mondo del cucito, fui seguita da una coach e feci un percorso di formazione che mi ha portato davvero ad avere una grandissima consapevolezza della macchina da cucire e delle infinite possibilità che questa può dare. Nei mesi, la conoscenza con Del Vecchia Group, l’azienda che importa Janome in Italia, ha visto nascere un rapporto di stima reciproca e soprattutto la condivisione, da parte mia, del loro grande progetto di sdoganare il cucito dall’ambito in cui fino ad ora in Italia si è mosso e aprire le frontiere ai giovani che stanno riscoprendo questo mondo e possono, con Janome, esplorarlo grazie a macchine da cucire dinamiche, versatili e competitive. Proprio con lo scopo di avvicinarsi al mondo dei giovani, nasce, pochi mesi fa, la JANOME ACADEMY, un progetto che si propone di unire le competenze tecniche del settore e il mondo del web, rivolgendosi a chi vuol fare del cucito un lavoro e desidera promuoversi nel mondo digitale. Indossare i panni della coach è stato per me motivo di grande gratificazione e stimolo e, sebbene inizialmente mi sentissi inadeguata per questo ruolo, a fronte della prima sessione svoltasi a metà maggio, posso dire di essere soddisfatta di me stessa e soprattutto felice di aver condiviso la mia esperienza con ragazze e ragazzi che guardano al mio percorso lavorativo con fiducia e speranza per il loro».
Ti va di raccontarci qualcosa del tuo compagno Leonardo? Dalle immagini postate sui social si nota la vostra complicità. Lui appoggia le tue scelte lavorative degli ultimi anni?
«Circa sei mesi fa nella mia vita è arrivato anche l’amore, che, nonostante io sia una persona molto autonoma e mi ritenga soddisfatta di ciò che ho costruito, non nego mi mancasse molto per potermi davvero dire felice e completa. Leonardo mi ha fatto sentire di nuovo bambina, mi ha fatto tornare a ridere, tanto, e mi ha regalato nuovo entusiasmo e nuova gioia. Siamo molto diversi, lui ordinato e io una vera casinista, lui organizzato e io sempre un pò improvvisata, lui più serio e io un’eterna giocherellona, eppure parliamo lo stesso linguaggio dell’amore. Lui è un compagno premuroso e presente, condivide con me il suo mondo e si è buttato nel mio con un salto carpiato con triplo avvitamento. Mi sostiene, mi consiglia e crede tanto in me, forse più di quanto non faccia io stessa. Nonostante sia da pochissimo tempo che le nostre vite si sono unite, posso dire con certezza che lui è, finalmente, LA MIA PERSONA».
Se ti dico “IL MONDO CREATIVO”, tu cosa mi rispondi?.
«Se mi dici IL MONDO CREATIVO ti rispondo con tre parole che però racchiudono un’infinità di cose: sfida, confronto e crescita. Il MONDO CREATIVO è la prima, grande, manifestazione del mondo dell’artigianato a cui ho partecipato, dopo ben 4 anni dall’inizio della mia attività. Avevo visitato la fiera molte volte da utente ma prendervi parte come artigiana è stata senza dubbio una sfida grandissima e una importante occasione di crescita, non solo lavorativa ma anche, e forse soprattutto, umana. Anche in questo caso le mie mille insicurezze mi hanno fatto temere di non essere all’altezza, in realtà ho scoperto che quando mi trovo fuori dalla mia confort zone riesco a reagire con grande lucidità e grinta ed a superare anche quei limiti che credevo di non poter superare».
Dalle immagini che posti sembri sempre molto impegnata a realizzare le tue creazioni, ma hai qualche altra passione o hobby che ti piace svolgere nel tempo libero a parte cucire a macchina?
«Il lavoro occupa gran parte della mia giornata, ma fortunatamente lo svolgo con grande passione ed entusiasmo per cui molto spesso mi spingo ben oltre gli orari strettamente lavorativi e, se necessario, passo anche qualche serata in compagnia della mia amata macchina da cucire. Quando non cucio, con molto probabilità, potete trovarmi a passeggiare in riva al mare col mio cane o a leggere un buon libro. Nel mio tempo libero amo molto anche preparare dolci, dedicarmi alle mie amiche o guardare film al pc. Quello che è certo è che se sto ferma più di un paio di ore divento matta».
Descriviti in tre parole.
«Appassionata, curiosa e autonoma».
Ti è piaciuta questa intervista? C’è dell’altro che vorresti sapere su Carla? Faccelo sapere commentando nel “box risposta” che trovi proprio qui sotto