Ed eccoti lì, seduta sul bordo della vasca da bagno con un test di gravidanza in mano. Pensavi che queste cose succedessero solo nei film, o solo agli altri, e invece no, sta succedendo anche a te! Sei lì che aspetti. Fissi lo stick tanto intensamente che quasi ti sembra di poter far apparire le fatidiche lineette solo con la forza del pensiero. Sembra stia passando un secolo, invece è molto meno di un minuto.
Eccole lì. Sono rosa, sono due. E parte nella tua testa una serie di flashback da pellicola cinematografica, che ti fa ripercorrere tutte le tappe della tua vita. Non parlo dei pomeriggi al parco giochi o i pranzi a casa dei nonni, ma delle cavolate passate che tornano a chiederti il conto. Perché quando spuntano quelle lineette, automaticamente parte il senso di colpa! «Oddio il fumo passivo, o mamma il prosciutto crudo, ma io tre anni fa ho bevuto una birra»!!
Insomma, si inizia ad essere protettivi nei “suoi” confronti ancora prima di aver gettato il test nell’immondizia. Perché tu l’hai buttato via?! No perchè, io l’ho conservato come il Sacro Graal della gravidanza. Quindi, casomai anche tu l’avessi fatto… tranquilla, è solo il primo step nel mondo della memorabilia trash da mamma! (In tutti i sensi)
Devi dirlo al futuro papà, ma di solito quest’ultimo reagirà come se tu gli stessi dicendo che da lì a nove mesi suoneranno al citofono e il corriere porterà un pacco con un bambino dentro. Gli uomini sono felici, ti abbracciano, sorridono, ti dicono anche «speriamo sia maschio», ma non realizzano. Proprio non capiscono che stanno per diventare quella cosa “là”, come si dice?! Padri. Solo quando “sentiranno il corriere suonare”, e resteranno delusi, pensando fosse Amazon Prime.
«Aspetto tre mesi per dirlo a qualcuno. Farlo prima “porta sfortuna”. Vabbè, però magari allo nonna lo dico». E dopo qualche ora, «Pronto tesoro, sono la zia del Paraguay, ho saputo della bella notizia, complimenti, sai già se è maschio o femmina»?
Primo errore da evitare, anche perché, diciamocelo, hai davanti a te 9 lunghi mesi di domande, curiosità, insulti, invadenze bloccate all’altezza delle ginocchia che neanche nei tuoi peggiori incubi. Fatti furba, viviti questo momento “solo tuo” più che puoi.
Ed ecco che inizia la sagra dei luoghi comuni! «Stai prendendo l’acido folico? Ricorda che devi mangiare per due! Copriti la pancia che il bimbo prende freddo! Speriamo sia femmina/maschio! Lo chiamerai come tuo padre? Tua madre assisterà al parto? Non far entrare tuo marito in sala parto o non si riprenderà più! Hai preparato la borsa per l’ospedale, mancano solo 4 mesi! Usa la panciera se no tra poco non potrai più muoverti. E il fratellino quando lo facciamo? Lo battezzerete»? E ante…tante… tante… tante altre domande, che a un certo punto ti guarderai intorno per cercare le telecamere di Super Quark, pensando di essere protagonista ignara di un documentario di Alberto Angela sulla riproduzione del mammifero “uomo”. Ti sentirai “studiata, sbirciata, osservata, invidiata”! E sarà tutto… normale!
Allo scoccare dei nove mesi inizieranno le “perle di saggezza” sul travaglio. C’ è chi ti dirà che sarà una passeggiata di salute, chi ti dirà che sarà la cosa più dolorosa del mondo, chi lo paragonerà alla rottura di non so quante ossa e chi ti dirà che in due minuti è finito tutto. Ti consiglieranno di guardare “24 ore in sala parto”, e tu ignara di ciò che ti aspetta, ti fidi. E finisce che la sera il tuo compagno trova la TV in fondo alle scale.
Gli ormoni impazziti saranno tuoi grandi amici. Crisi di pianto e risate isteriche si alterneranno senza sosta. Ti concederai il lusso di poter mangiare tutto quello che desideri – tanto sei incinta – fino a quando non riuscirai a passare dalla porta. E poi le voglie, i capricci, il farti allacciare le scarpe e tanto altro ancora.
Arriverà prima di quanto pensi il fatidico giorno e con lui il momento di dare alla luce tuo figlio. Come suona?! Tuo figlio!
Ti renderai conto solo allora che non esiste una regola per questo, e che nessuno dei consigli che ti hanno dato ti potevano preparare a tanto!
Io però una piccola guida di sopravvivenza, l’ho pensata, cosí.
LA GRAVIDANZA E’ TUA, NON LORO
Ascolta i consigli di tutti, ascolta la pseudo saggezza della vostra vicina di casa o i ricordi di una plurimamma al supermercato. Ascolta tutti, incamera e seleziona. Non tutto quello che ti diranno sarà reale, così come non tutto sarà frutto di fantasia. Sarai tu con la tua esperienza a decidere cosa fare quando sarà il momento di farlo, ma non lasciare mai che le parole degli altri insinuino in te il dubbio o la paura di sbagliare. Siamo tutte diverse e non potrebbe essere altrimenti per la gravidanza. L’unico luogo comune REALE è che al momento del parto, all’improvviso, tu e il tuo corpo saprete come fare. Non so come questa cosa sia possibile, ma per esperienza vi dico che è così! Wonder Woman spostati!!
PREPARATI, MA SOPRATUTTO, PREPARA
Prima parlavo del papà, il co-protagonista di questa storia. Ci sono momenti che saranno solo tuoi. Il corpo che si modifica, i dolori, i primi calcetti, la fame cronica e l’acidità. Cerca di renderlo comunque partecipe. Fatti aiutare. Grosso errore è quello di pensare di poter fare tutto da sola. Lui sarà felice di aver contribuito al benessere del proprio bambino, preservando la salute della sua compagna. Parla con lui, parlaci tanto, digli cosa provi. Chiedigli se ha voglia di parlare con “il pancione” e coinvolgilo nella scelta di colori, dettagli o del necessario per il bambino. Comincia a farlo sentire papà. Ti assicuro che il vostro legame sarà più forte che mai.
PENSA AI DETTAGLI
Tutti pensano alla gravidanza come a qualcosa che scorre come un fiume in piena senza darci il tempo di decidere niente. Non è così, 9 mesi sono tanti, anzi tantissimi. Sistema la stanzetta quando ne hai la forza, non aspettare gli ultimi due mesi. Decidi come chiamare il bambino, sarà una delle prime cose che ti chiederanno alla nascita. Credo succeda solo nei film che i protagonisti guardandosi negli occhi decidano improvvisamente e di comune accordo di chiamarlo Brando piuttosto che Samantha. Monta la carrozzina, la culletta il fasciatoio, prepara almeno un paio di biberon e tutto ciò che potrebbe tornarti utile, perché se doveste andare in ospedale in anticipo il futuro papà finirebbe per mettere le ruote al fasciatoio! Prepara la borsa per l’ospedale con calma, chiedi consiglio, anche il signor Google, sarà un prezioso alleato in questo, e magari tienila a portata di mano, che non si sa mai!
GODITELA
Dopo tutte queste chiacchiere, consigli e pareri non richiesti che la gravidanza ti ha “regalato”, con tuo figlio tra le braccia ti sentirai onnipotente. Sarai onnipotente! E si, te ne fregherai del mondo intero!
Benvenuta dall’altra parte della linea rosa
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