DIARIO DI UNA MAMMA IMPERFETTA MAMME TENDENZE

Metodo Montessori. Dimmi se lo usi, e ti dirò che mamma sei

Quanti tipi diverse di mamme esistono? Quelle troppo apprensive, quelle troppo amorevoli, quelle troppo attente, quelle che studiano a memoria anche l’INCI del deodorante per l’ambiente e quelle che danno da mangiare frullati al figlio fino ai 18 anni.

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Ma c’è una cosa che hanno in comune queste donne, se per caso si ritrovano tutte nella sala d’aspetto del pediatra a parlare di come loro educano i loro bambini, tutte, anche quelle che ne ignoravano l’esistenza fino a quel momento, affermeranno di far crescere il proprio bambino con il Metodo Montessori.

Ebbene si, in base a quello che si è detto in quella sala d’aspetto, signore e signori, al mondo esistono solo bambini perfetti, e di conseguenza genitori perfetti, case perfette, scuole perfette e attività perfette.

Per chi non lo sapesse il metodo educativo della pedagogista Maria Montessori, è una dottrina educativa dei primi del ‘900 che stabilisce quanto sia importante l’autonomia di un bambino nelle azioni e nei pensieri, e di quanto tale libertà di azione lo renda un bambino più produttivo, obbediente, collaborativo e quindi felice.

Questa è la teoria, confutata da anni di studi e di messe in pratica in Italia e nel Mondo. ma cosa succede quando qualcuno prova a fare suo un metodo educativo leggendo solo le prime tre righe della biografia della pedagogista in questione, magari negli scaffali dei libri del supermercato, mentre cerca la Fidelity Card nella borsa?!

Succede che TU, mamma, compri l’ormai famosissimo letto raso terra  – per far sì che il bambino possa essere autonomo nei movimenti, se desidera alzarsi o andare in bagno autonomamente  –  ma poi quando lo vedi arrivare in camera nel cuore della notte, costringerai tuo marito a riesumare la tanto criticata culletta per imprigionare di nuovo il piccolo essere umano camminante.

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Può inoltre succedere che arrivi il momento in cui il bambino vorrà imparare a mangiare da solo, e pur dicendo al mondo che tuo figlio mangia con la maestria di un degustatore professionista perché TU gli hai insegnato l’autonomia, sei lì con 1200 tovaglioli, salviette imbevute, Napisan e la forchetta di supporto per infilargli in bocca il cibo tu stessa in maniera pulita e ordinata.

Gli metti a disposizione la plastilina, ma è tutto un « NOOO! Non mischiare i colori! Che fai, non si mangia! Non spargerla sul pavimento»! e diciamo che anche in questo caso il metodo ti è servito a poco.

Arriva il momento della passeggiata e la dottrina insegna che bisogna lasciarlo libero di esplorare… «ma come libero di esplorare? e se si sporca? e se lo investono? e se spinge un altro bambino? se mangia le pietre? e se un’anaconda esce dal laghetto del parco pubblico»? poi torni a casa e quando il papà ti chiede com’è andato il pomeriggio fuori, tu gli racconti che ha camminato a piedi nudi sull’erba.

Dovresti aver letto anche che bisogna elogiarlo se si comporta bene, di non denigrarlo o dirgli che una cosa non è alla sua altezza o non è in grado di farla e criticherai con un post su Instagram chi farà il contrario con i propri bambini, ma quando a casa ti farà vedere che ha fatto un disegno per te, tu penserai solo al tavolo che ha più colori del foglio, o quando ti chiederà un gioco che non è adatto alla sua età tu gli dirai di no perché tanto non saprebbe usarlo, perché sulla scatola c’è scritta un’età diversa dalla sua.

Adesso è tutta una moda, un paragonarsi continuo e decidere come comportarsi in base a quello che fanno gli altri. Abbiamo da anni in mano un metodo che potrebbe cambiare il modo in cui i bambini crescono, un metodo che potrebbe ridare loro fiducia, libertà, autonomia di pensiero e di azione. Un metodo che farebbe riscoprire la bellezza delle piccole cose e di quanto questa qualità sia importante sopratutto nei bambini. Lasciamo che si sporchino, lasciamoli giocare con i coperchi e le pentole seduti sul pavimento di fronte alla dispensa, facciamogli toccare i fiori in terrazza, diamogli un cucchiaio in mano e vediamo che succede. Osserviamoli e lasciamoli fare.

kids-1869823_1920 (1).jpgNon forziamoli a fare nulla ma stimoliamoli. Voi pensate che questo ci porti indietro nel tempo?

beh, noi siamo cresciuti così e non siamo poi così male!

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